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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Aspetti Emotivi e psicologici dietro alla somatizzazione della pelle

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La pelle riveste diverse funzioni: protettiva, termostatica, di senso (per il tatto, il dolore, il caldo, il freddo), immunitaria ed escretoria (attraverso il sudore). Inoltre, essa possiede alcune importanti funzioni che investono la sfera psicologica. La pelle, infatti, rappresenta la prima zona di contatto con il mondo esterno ed il mezzo che permette di entrare in relazione con gli altri. È la sede dei rossori, dei pruriti e delle eccitazioni ma anche degli abbracci e delle carezze, perciò del contenimento emotivo e affettivo ed è quindi una zona di incontro ravvicinato ed intimo con l’altro. Non vi è nessun altro organo che più della pelle sia indicativo delle reazioni emotive e della relazione con il mondo esterno. Il desiderio di calore e di contatto, così come arrossire o sbiancare, avere la pelle d’oca e sentire un prurito o una repulsione epidermica non sono altro che dimostrazioni comuni del rapporto diretto tra emozioni e sistema dermatologico. Quando si hanno esperienze em...

Cosa può fare un genitore per agevolare il rapporto tra fratelli

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Tra i diversi compiti dei genitori vi è quello di cercare di agevolare il rapporto tra fratelli. Nelle ricerche emerge che avere dei fratelli maggiori rappresenta un fattore protettivo per la salute mentale dei più piccoli e, quando la relazione tra i figli funziona, è una risorsa eccezionale che loro conserveranno sempre dentro di sé. Affinché i genitori possano svolgere il loro compito nel migliore dei modi, agevolando il delicato rapporto tra fratelli, è necessario specificare che il fratello maggiore, sebbene possa amare molto quello minore, a volte avvertirà il desiderio di “rimandarlo nella pancia”. Si tratta certamente di sentimenti di gelosia che è bene individuare fin da subito per affrontare adeguatamente le difficoltà che comportano e senza alcun panico. L’insicurezza dei genitori Spesso, così come i figli non sanno come si fa ad avere il ruolo di fratelli maggiori, anche i genitori non sanno come si fa a fare i genitori di più di un figlio e devono gradualmente apprenderlo....

I benefici della psicoterapia nella terza età

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Molti decenni fa importanti scuole di pensiero psicologico ritenevano che proporre un percorso di psicoterapia ad un soggetto anziano non fosse molto utile così come occuparsi del proprio disagio a livello spirituale e mentale poiché andava supportato prevalentemente attraverso la terapia psicofarmacologica. Progressivamente, però, nell’ambito della psicologia, l’opinione è mutata anche per la nascita di indirizzi un tempo inesistenti, come la psicologia della salute e la psicologia positiva ma soprattutto per il maggiore peso che nella società attuale viene assegnato alle risorse del paziente, alle sue capacità di recupero e resilienza, di forza e di impiego delle proprie abilità. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’età della senescenza graduale viene compresa tra i 65 e i 75 anni, mentre quella conclamata va dai 75 anni in avanti, fino ad arrivare ai 90 anni. Da ciò ne consegue che la vecchiaia ha inizio a 65 anni. In realtà, negli ultimi anni, tale limite temporale è st...

Come gestire i problemi di coppia

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l conflitto Nelle relazioni interpersonali è spesso presente l’aspettativa irrealistica che un rapporto, per essere definito positivo, non deve contenere alcuna traccia di conflitti. Di conseguenza, secondo tale concezione, l’assenza di conflitti rappresenterebbe una testimonianza del fatto che il rapporto stia funzionando in modo adeguato. In realtà il conflitto costituisce una componente totalmente sana e fisiologica all’interno di una relazione. L’attenzione va posta, perciò, non tanto sull’esistenza di conflitti in sé, quanto nella presenza di conflitti non risolti e delle modalità utilizzate per affrontarli. Le problematiche nascono solo nel momento in cui i soggetti coinvolti non possiedono gli strumenti necessari per rapportarsi adeguatamente alle situazioni conflittuali. Tutto dipende quindi dalle strategie impiegate per la gestione dei conflitti poiché Dal momento che il successo di una relazione non deriva dall’assenza di conflitti ma dall’uso di strategie efficaci per una po...

Rimanere insieme per i figli

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Probabilmente diverse coppie si saranno chieste se, quando le cose non vanno più bene fra loro come all’inizio, sia giusto ed abbia senso rimanere insieme per il benessere dei figli. In queste situazioni un genitore può avere diverse perplessità. Può essere presente il timore di separarsi per non ferire i piccoli, la paura di allontanarli dal genitore che non ha la custodia ed il timore di affrontare i conflitti del divorzio. Di frequente le coppie hanno difficoltà ad affrontare questi problemi poiché da un lato desiderano la separazione (a causa del deteriorato rapporto tra di loro) ma dall’altro temono che ciò possa procurare dolore e sofferenza ai propri figli. Per poter orientarsi e prendere la decisione più opportuna, può essere utile ai due coniugi ripensare all’inizio del loro rapporto. La formazione della coppia amorosa e l’inizio della relazione in genere prescindono quasi del tutto dai figli. Ci si frequenta e ci si mette insieme perché ci si piace, si ha piacere di trascorre...

osservare il mondo con gli occhi di un bambino

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A volte, soprattutto nei momenti di stanchezza o difficoltà, in un adulto potrebbe nascere spontaneamente il desiderio di tornare indietro nel tempo, alle esperienze vissute nell’infanzia, a come era bello il mondo e la vita era più semplice, a differenza del presente in cui preoccupazioni e responsabilità sembrano quasi insuperabili. Spesso può accadere di osservare i nostri bambini che giocano tranquilli e sereni e di lasciarci cogliere da un po’ di tristezza e nostalgia per il tempo passato e per la loro felice spensieratezza. Essere bambino in realtà non è così semplice perché i piccoli sono costantemente alle prese della scoperta del mondo esterno ed impegnati ad apprendere tutto ciò che li circonda, cercando di farsi comprendere dagli altri, nonostante il loro vocabolario ancora limitato. Ciò significa che devono sempre confrontarsi con gli adulti, tentando di soddisfare le loro aspettative. In ogni caso i bambini, di fronte alle difficoltà ed alle sfide della vita, sono in grado...

I conflitti fra fratelli durante l’età adulta

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foto tratta dal film #fightclub di #davidfincher In genere i conflitti fra fratelli in età adulta hanno origine durante l’infanzia. All’interno di una famiglia, quando il rapporto fra fratelli è basato principalmente sulla complicità e condivisione, rappresenta per gli stessi un fattore di arricchimento e facilita una sana crescita. Certamente la presenza di fratelli e/o sorelle è importante durante tutta la fase dell’infanzia. Oltre ai genitori, essi sono le prime persone con cui vengono creati i primi rapporti affettivi ma non sempre si tratta di una relazione pacifica. Non di rado infatti accade che vi siano litigi fra i figli. Per questo motivo è necessario sempre considerare che tipo di rapporto vi sia tra il primo genito e i fratelli e/o sorelle più piccoli. Anche in età adulta il legame con i propri fratelli può rappresenta un solido punto di riferimento ma, allo stesso tempo, può essere piuttosto conflittuale. Vi sono diverse occasioni in cui i conflitti nell’età adulta posson...

Di cosa soffriva veramente Robin Williams?

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Robin Williams non solo soffriva di depressione, dopo un'autopsia è stato confermato che l'attore soffriva di un disturbo neurologico chiamato "Demenza a corpi di Lewy", questo disturbo inoltre una grave depressione è stata la causa che ha portato Robin Williams a togliersi la vita. La demenza a corpi di Lewy, oltre a disabilitarti mentalmente, fa sì che il soggetto soffra di allucinazioni e di solito si verifica nei pazienti con Alzheimer e Parkinson (il Parkinson è un'altra malattia che Robin stava sviluppando). Gli ultimi mesi della sua vita sono stati mostrati in "Robin Wish" , un documentario in cui possiamo vedere come va da un posto all'altro, paranoico pensando che qualcuno in qualsiasi momento lo tradirà, chiamando costantemente i suoi cari per vedere cosa stavano facendo, con chi erano, perché si sono presi del tempo per rispondergli e cose del genere. Avrei davvero preferito non vedere il documentario, il mio ultimo pensiero era un ricordo...

Famiglia funzionale e famiglia disfunzionale

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Di recente ho parlato del ciclo di vita della famiglia e degli eventi critici che la stessa deve affrontare e superare per poter crescere ed evolversi in modo da poter effettuare il passaggio alla tappa successiva. Ora vorrei mettere a confronto la famiglia funzionale con quella disfunzionale ed evidenziare alcune caratteristiche che possono differenziarle. La famiglia rappresenta il nucleo di base in cui ognuno di noi cresce e si sviluppa. Di conseguenza essa lascia un’impronta molto profonda dentro di noi e condiziona il nostro modo di vivere e di rapportarci al mondo esterno. Quando si costituisce una nuova famiglia vi è infatti la tendenza a reiterare i modelli relazionali appresi durante l’infanzia. Una famiglia funzionale cercherà sempre di stimolare l’adeguato sviluppo dei suoi componenti, consentendo a ciascuno di manifestare le proprie capacità e la propria individualità. Al contrario, una famiglia disfunzionale costituirà un ambiente prevalentemente tossico sia intellettualme...

Superare un evento stressante attraverso la resilienza

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Quando si parla di resilienza, in ambito psicologico, si fa riferimento alla capacità di un individuo di affrontare, adattarsi e riuscire a superare in maniera positiva un evento negativo, stressante e/o traumatico. Essere resilienti non significa non sperimentare affatto le difficoltà o gli stress della vita, ignorare o evitare i problemi che preoccupano ma, al contrario, indica essere in grado di reagire, di andare avanti nonostante le circostanze avverse senza farsi dominare totalmente da queste. Essere resilienti significa perciò essere capaci di trasformare i problemi in sfide, cioè percepire l’evento negativo anche come una fonte di apprendimento per acquisire competenze utili per migliorare la propria vita, mettendo in atto strategie di coping efficaci. Con coping si indica la risposta che si adotta per far fronte ad eventi che vengono percepiti come problemi. Le strategie di coping mutano con il mutare delle situazioni e comprendono risposte di tipo comportamentale, emozionale ...

ANSIA parte 2

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Visto l’interesse suscitato dalle argomentazioni sul Disturbo di panico che fa parte dei disturbi di ansia, ho pensato di approfondire il tema dell’ansia con alcuni suggerimenti pratici per cercare di gestirla con strategie maggiormente adattive. Come riuscire a gestire l’ansia L’ansia è in genere una delle emozioni maggiormente provate e di conseguenza affrontate in terapia. Così come le altre emozioni che l’individuo sperimenta possiede una sua specifica funzione ed è quindi utile e normale che ci sia. Quando però si trasforma in qualcosa di difficile da gestire può generare diverse problematiche in chi la prova. Tale emozione esiste da moltissimo tempo in quanto già i nostri antenati la sperimentavano. L’ansia ha sempre avuto una determinata funzione: serviva per riconoscere i pericoli circostanti e scamparvi, quindi per sopravvivere. Lo stesso accade ai giorni nostri in quanto l’ansia si manifesta nel momento in cui l’individuo percepisce un potenziale pericolo e la comparsa di tal...