Cosa può fare un genitore per agevolare il rapporto tra fratelli
Tra i diversi compiti dei genitori vi è quello di cercare di agevolare il rapporto tra fratelli. Nelle ricerche emerge che avere dei fratelli maggiori rappresenta un fattore protettivo per la salute mentale dei più piccoli e, quando la relazione tra i figli funziona, è una risorsa eccezionale che loro conserveranno sempre dentro di sé.
Affinché i genitori possano svolgere il loro compito nel migliore dei modi, agevolando il delicato rapporto tra fratelli, è necessario specificare che il fratello maggiore, sebbene possa amare molto quello minore, a volte avvertirà il desiderio di “rimandarlo nella pancia”. Si tratta certamente di sentimenti di gelosia che è bene individuare fin da subito per affrontare adeguatamente le difficoltà che comportano e senza alcun panico.
L’insicurezza dei genitori
Spesso, così come i figli non sanno come si fa ad avere il ruolo di fratelli maggiori, anche i genitori non sanno come si fa a fare i genitori di più di un figlio e devono gradualmente apprenderlo. I genitori hanno un ruolo centrale nel rapporto tra fratelli in quanto possiedono le risorse per ostacolare o agevolare tale rapporto in base a come interagiscono con gli stessi.
In primo luogo, è opportuno considerare che i figli sono programmati per amarci e intessere relazioni e tutto dipende dalla biologia. L’amore che nutrono per noi, perciò, non deve mai essere messo in discussione. Ne consegue che qualsiasi discussione o momento di difficoltà deve essere interpretata in base a tale concetto.
Accade di frequente che nei genitori sia presente questo pensiero: “Da quando è nato il piccolo, il più grande ce l’ha con me” o “ce l’ha con lui”. In realtà il fratello maggiore è semplicemente entrato in modalità attacco/fuga. Tale modalità rappresenta una reazione automatica che emerge nel momento in cui l’individuo avverte un pericolo, è agitato e spaventato. Non è possibile controllarla ma terminerà soltanto quando il soggetto si sentirà nuovamente al sicuro. Per questo motivo potrà esserci rabbia o i capricci ma essere supportati per riuscire ad esprimere l’agitazione attraverso le parole può aiutare a rasserenarci.
Agevolare il rapporto tra fratelli fin dall’inizio
È opportuno cominciare sin da subito ad agevolare il rapporto tra fratelli in quanto la fine dipende sempre dall’inizio. Quando nasce un fratellino, però, c’è una lunga fase da attraversare perché il piccolo non è ancora un compagno di giochi per l’altro ma cattura tutte le attenzioni dei genitori. Di conseguenza il fratello maggiore lo amerà moltissimo ma proverà anche sentimenti negativi e quindi si sentirà in colpa per questo.
I genitori dovranno aiutarli ad esprimere tali sentimenti contrastanti ed essere in grado velocemente di cogliere che dietro un capriccio probabilmente vi è la gelosia anche quando non è così chiaramente visibile. Di vitale importanza è proprio saper riconoscere e nominare le emozioni percepite (“E’ davvero un periodo difficile, non trovi? Forse vorresti che tuo fratello tornasse nella pancia perché a volte non lo sopporti proprio!”).
Questo rappresenta un modo per facilitare in loro lo sviluppo delle competenze emotive. Per poter agevolare il rapporto tra fratelli è necessario sostenerli nell’esprimere cosa significa per loro avere un fratello minore e quanto sia difficile il confronto con lui. Ciò che verrà trasmesso sarà che se sono legittimato ad esprimere i miei sentimenti negativi posso anche guardarli, riconoscerli e vedere che poi svaniscono. Quindi, posso anche percepire tutti gli altri sentimenti di amore e tenerezza che provo nei confronti di mio fratello. Se invece non sono autorizzato ad esprimerli sarò costantemente impegnato a far riconoscere ai miei genitori quanto sto faticando, quanto sono arrabbiato, quanto sono triste e quanto mi sento escluso con la speranza che loro, invece di ignorarmi o di punirmi, mi aiutino a superare questi momenti di difficoltà.
Bisognerebbe far notare ai fratelli maggiori quanto siano importanti per i minori e quanto rappresentino per loro un modello di riferimento. È importante cogliere ogni occasione per ricordare ai figli più grandi quanto i piccoli cerchino la loro compagnia e tentino di imitarli.
Principi generali da seguire
I genitori dovrebbero tenere sempre presente che sono loro figli e tra di loro sono fratelli, perciò, cercare di evitare deleghe nell’accudimento salvo nelle emergenze anche se uno è molto più grande dell’altro.
La responsabilità appartiene dei genitori. Di conseguenza non dovrebbero lasciare il piccolo in custodia al maggiore, poiché, se dovesse accadere qualcosa, potrebbe sentirsi in colpa per sempre.
I conflitti vanno gestiti da loro, quindi, i genitori non dovrebbero mai intromettersi e comportarsi da giudici ma semplicemente accompagnarli nella ricerca della migliore soluzione.
I momenti di gioco e contatto tra loro sono fondamentali perciò mai interromperli.
I fratelli rappresentano una squadra, sono un team, perciò è bene non alimentare la competizione ma stimolare la complicità.
Trattarli tutti come figli
In genere i fratelli maggiori vogliono prendere in braccio i piccoli, svegliarli alla mattina, dargli da mangiare e aiutarli ad imparare cose nuove. I genitori possono aiutarli a farlo nei limiti del possibile e della sicurezza ma solo quando lo chiedono o ne hanno il desiderio. Non bisognerebbe chiedere a un fratello maggiore di rimanere a casa ad occuparsi del più piccolo o di risolvere un problema del fratello minore al posto degli adulti. Se, ad esempio, si deve spegnere la TV che il piccolo sta guardando per andare a cena, deve essere il genitore ad occuparsene e non delegare il più grande. Dovrebbero essere i genitori a fare tutte le cose antipatiche affinché il rapporto paritario tra fratelli possa essere mantenuto come tale.
I figli vanno protetti dal senso di colpa
I bambini tendono a sentirsi sempre in colpa quando accade qualcosa di brutto e se ne prendono la responsabilità. I genitori, perciò, non dovrebbero mai dare a un fratello la responsabilità dell’altro (ad esempio non esco a fare la spesa e li lascio a casa o non li lascio cucinare da soli davanti ai fuochi o non lo lascio giocare in cortile senza di me perché so che comunque c’è il grande). A volte poi la differenza di età è minima quindi un bambino di 7 anni non può essere considerato grande e non può assumersi la responsabilità di un fratellino che ne ha 3. In ogni caso gli incidenti possono sempre verificarsi e, quando accadono, possono lasciare il segno in entrambi.
Mai intrometterti nei conflitti
I conflitti sono una parte fisiologica di qualunque relazione e rappresentano uno spazio di apprendimento fondamentale per un sano sviluppo dei piccoli. Certamente l’obiettivo dei genitori è quello di agevolare il rapporto tra fratelli e per questo dovrebbero evitare di intromettersi nei loro conflitti e fare un passo indietro invece che entrarvi dentro. Tutto ciò è utile ai bambini per comunicare più facilmente fra loro, esprimere cosa sentono e per chiarire le incomprensioni in modo che possano entrare ognuno nella mente dell’altro. Non è opportuno dare giudizi o fare l’arbitro ma lasciare che i fratelli possano trovare delle soluzioni adeguate autonomamente.
I momenti di gioco vanno rispettati
Lo stesso vale per i momenti di gioco che vanno gestiti dai figli. I genitori non dovrebbero intromettersi o cercare di orientarli ma dovrebbero facilitare l’espressione della loro creatività per permettere loro di fare esperienza di qualcosa di condiviso, creato e vissuto insieme. Se non è strettamente necessario è importante non interrompere il gioco in atto. Il gioco per i bambini è utile alla creazione e conoscenza del mondo e se i fratelli lo fanno insieme possono creare un mondo condiviso.
I figli devono essere in squadra insieme: figli contro genitori può andare bene ma fratello contro fratello no. Nelle gare a chi arriva primo, durante i giochi in macchina o in qualunque situazione non è importante che le squadre siano equilibrate ma conta utilizzare l’occasione per rafforzare la loro complicità.
Dr. Raffaella Pantini
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