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Siamo tutti spaventati di fronte al cambiamento perchΓ© non Γ¨ per niente facile. Non Γ¨ facile andare a vivere in una nuova cittΓ , cambiare lavoro, ritornare alla propria vita dopo la conclusione di una relazione, prepararsi agli esami per laurearsi, dimagrire e fare sport per sentirsi sani e in forma, mettersi in gioco nel lavoro, nelle relazioni, per crescere ed ottenere dalla vita il suo frutto piΓΉ ambito: la serenitΓ .
Noi sosteniamo ogni giorno un enorme sforzo per portare avanti la nostra vita con tutte le sue difficoltΓ , frustrazioni e sofferenze, obblighi e impegni. CiΓ² significa che probabilmente siamo piΓΉ forti e determinati di quanto pensiamo, il problema Γ¨ che non ce ne rendiamo conto e forse utilizziamo tale forza e determinazione per andare nella direzione sbagliata, quella che non ci fa essere sereni.
Molte volte non ci crediamo all'altezza e non riusciamo neanche ad immaginare di poter cambiare. Ci siamo talmente tanto abituati alla nostra vita, alle comoditΓ , alle frustrazioni e alle piccole felicitΓ , che pensiamo che la vita sia questa, solo questa.
Certamente non possiamo pensare di vivere senza alcuna difficoltΓ , senza incertezza, senza crisi, senza la morte o il dolore fisico ma questo non significa che non esista una vita che sia la migliore per noi, che ci faccia sentire realizzati per ciΓ² che siamo e che ci doni una serenitΓ profonda.
Per cambiare la propria vita nella direzione piΓΉ appropriata per ciΓ² che siamo dobbiamo prima capire bene chi siamo. In realtΓ , nessuno ci insegna a conoscerci. Tutti, sin da piccoli, ci rimandano un'immagine di noi stessi come se loro ci conoscessero. Quindi, siamo portati a riconoscerci negli occhi dell'altro, a interpretare il mondo, e noi stessi, in base a ciΓ² che ci viene raccontato.
Così cresciamo non perseguendo la direzione della conoscenza di noi stessi, bensì in quella di cercare di diventare qualcuno, quello che vuole mamma, quello che vuole papà , seguendo od opponendoci ai modelli che ci vengono proposti e che facciamo nostri senza consapevolezza, senza interrogarci sul perché.
Innanzitutto, dobbiamo riconoscerci nei nostri errori, nelle nostre debolezze e nelle nostre mancanze.
La rabbia, l'odio, l'invidia, l'anaffettivitΓ e tutte quelle emotivitΓ negative che ci conducono ad agire contro gli altri e noi stessi nascono dalla sofferenza e dal dolore e sono un modo estremo di gestirli. Γ vero che non possiamo cambiare il passato ma possiamo comprendere i nostri errori e ciΓ² che ci ha condotto ad agirli.
Così facendo, impareremo a conoscere meglio qualche aspetto di noi che ci porta a comportarci in modi che non ci rendono sereni.
Saremo realmente liberi di essere noi stessi nel momento in cui avremo raggiunto questa consapevolezza. Γ da questo momento che il cambiamento puΓ² iniziare, ovvero attraverso consapevolezza e azione.
Arrivati a questo punto del processo di cambiamento non cercheremo più di cambiare il sintomo, bensì il funzionamento profondo. Un processo di conoscenza di sé, come quello attivato in terapia, conduce le persone a comprendere che il sintomo è solo la punta di un iceberg, anche se prima questa punta sembrava una montagna. Ciò che sostiene il sintomo è una visione profonda di noi stessi e del mondo, un funzionamento che ci rende attivi attuatori di tale visione.
Il cambiamento ora non rappresenta piΓΉ il cercare di modificare qualcosa che non ci piace di noi, ma diviene uno sforzarsi per liberarsi da un qualcosa che non ci appartiene in quanto noi stessi. Smettendo di percorrere sempre la stessa strada ci apriamo al cambiamento e alla possibilitΓ di ampliare la conoscenza di noi stessi e del mondo. In caso contrario il processo di consapevolezza e conoscenza attivato si interrompe in una fase frustrante e depressiva che rischia di spingere il sistema al recupero dell'equilibrio passato, disfunzionale perchΓ©, prima o dopo, tornerΓ a promuovere in noi una certa sofferenza.
Interrompere il movimento dell'evoluzione della consapevolezza personale implica comunque uno sforzo e una sofferenza in quanto promuove l'assestarsi in un equilibrio di compromesso in cui il soggetto rischia di perdere la sua vitalitΓ .
Questo non accade solo in terapia ma nella vita di ognuno di noi, quando ci assestiamo e smettiamo di portare noi stessi in ciΓ² che facciamo.
Il cambiamento, in psicoterapia e nella vita, Γ¨ un processo che richiede tempo e costanza ma che puΓ² regalarci una vita migliore.
Dott.ssa Raffaella Pantini
Foto : maxim_goncharenko; roy reina
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