La relazione tra psicoterapeuta e paziente
Innanzitutto, il tipo di relazione che si instaura con uno psicoterapeuta è caratterizzato dal fatto che consente l’attivazione di un processo di cambiamento della persona, perché si svolge secondo alcune regole e mediante alcune specifiche metodologie.
Un altro aspetto importante riguarda l’assenza di bisogni personali verso il paziente, oltre ovviamente all’interesse professionale di aiutarlo, attraverso le proprie competenze professionali, risorse umane e capacità comunicative.
Lo psicoterapeuta possiede conoscenze specifiche sui meccanismi di funzionamento delle persone, su quali sono i loro possibili disagi psicologici e quale sia il modo migliore per superarli.
Lo psicoterapeuta, inoltre, ha una specifica competenza ed esperienza sul modo di comunicare tra persone e sulle relazioni di aiuto e tali conoscenze gli consentono di comportarsi con la persona nel modo più adeguato.
Per quanto riguarda la sua formazione, infatti, lo psicoterapeuta conosce se stesso perché ha dovuto svolgere un percorso interiore di autoconoscenza anche mediante una psicoterapia personale ed una supervisione didattica. Questo gli consente di evitare di portare i propri temi personali all’interno della relazione terapeutica, interagendo col paziente solo in funzione dei bisogni e dei problemi di chi è in terapia.
La relazione terapeutica è caratterizzata dalla presenza di confini definiti e chiari in modo da risultare affidabile e prevedibile e dare la possibilità al paziente di sperimentare un ambiente stabile e caratterizzato da coerenza (spesso accade che il paziente abbia avuto esperienza di un ambiente familiare inaffidabile e poco coerente). Inoltre, ogni argomento trattato e ogni interazione sono orientati il più possibile a muovere il cliente verso i suoi obiettivi terapeutici.
Lo psicoterapeuta poi si attiene alle regole di riservatezza e di segretezza del lavoro terapeutico (segreto professionale) per tutelare il materiale sensibile portato dal paziente ad ogni incontro e ciò consente allo stesso di rivelare parti di sé in totale tranquillità.
Lo psicoterapeuta sostiene il paziente durante il suo processo di crescita, mettendo in evidenza risorse e capacità per meglio interagire con l’ambiente esterno in modo da contenere gli agiti e stimolare il ricorso al pensiero. Può accadere che il paziente manifesti emozioni e sentimenti negativi attraverso acting out senza riuscire a verbalizzarli. Attraverso il lavoro terapeutico quanto sperimentato dal paziente dovrà divenire gradualmente materiale di riflessione invece di essere agito.
Dr. Raffaella Pantini
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